Lavorare per il bene della razza

Domenica 5 gennaio è andata in onda in prima serata la trasmissione di Report sui cani di razza.
Nell’intervista ad una allevatrice di Terranova (a viso coperto ma riconoscibile), avvenuta nell’ambito dell’Expo di Insubria Winner, vengono fatte affermazioni quanto meno riprovevoli, tali da ingenerare interrogativi e dubbi negli ascoltatori.
Riportiamo qui di seguito i passaggi dell’intervista:

Report: “Questa allevatrice di Terranova ci spiega che per essere certa di acquistare uno stallone sano per le sue cucciolate, è stata costretta ad andare all’estero”.

Allevatrice: “Non ci sono in Italia”.

Report: “Terranova stalloni sani? Perchè dice che non c’è?”.

Allevatrice: “Prova metterti a cercare di comprarne uno. Se tu hai una cane bello, campione, sano, che riproduce, nessuno te lo vende”.

Report: “Se lo tengono per sé? Perchè son troppo pochi gli stalloni sani?” e dal Club di razza si fanno delle iniziative?”.

Allevatrice: “Club di razza, lasciamo stare. Io non ci voglio avere niente a che fare.”

Report: “Non si fida del Club di razza?”

Allevatrice: “Assolutamente no!”

Questi i punti essenziali che riguardano il Club e la razza che tuteliamo.

Perchè gettare fango sui nostri Terranova italiani? E’ comprensibile che un allevatore che ha prodotto un eccellente soggetto non lo venda, anche perchè un cane non è merce ma un valore affettivo. La linea di sangue per il proprio allevamento la si può ugualmente ottenere acquistando la monta per una propria femmina, sempre che sia bella e sana: il proprietario di uno stallone eccellente si accerta che la femmina abbia esami e valori corretti.

Le affermazioni di sfiducia, oseremmo dire quasi di disprezzo, nei confronti del Club sono poi facilmente contestabili.
Il Club Italiano del Terranova, che l’anno prossimo compirà ben 50 anni, si è sempre occupato, fin dalla fondazione, non solo della selezione morfologica ma anche della salute e del carattere.

Da decenni il Club ha aderito al programma della riproduzione selezionata curata dall’Enci che risponde proprio alle esigenze di una produzione responsabile sia sotto il profilo morfologico che del carattere.

“Il brevetto attitudinale sportivo di lavoro in acqua per il Cane di Terranova”, da sempre promosso dal Club, è stato ufficializzato dall’Enci nel 2022 con l’istituzione di valutatori riconosciuti e la pubblicazione dei risultati conseguiti sul libretto delle qualifiche.

Oltre alle “speciali” assegnateci dall’Enci, il Club organizza il raduno annuale che rappresenta un momento di incontro e di verifica dei risultati ottenuti in allevamento.

Articoli e pubblicazioni un tempo cartacee oggi si avvalgono dei mezzi moderni di comunicazione: il Club è dotato di un sito internet, facebook e ripetuti interventi avvengono via web. Nell’ottobre 2020, nell’ambito delle Sessioni Didattiche programmate dall’Enci, si è tenuta a cura del Club una estesa relazione sulla razza e la sua salute, aperta a tutti i Giudici.

Da oltre un anno l’informazione, oltre che dal sito web, viene diffusa anche mediante una “CIT NEWS” mensile inviata a tutti i soci.

Ma l’impegno più importante per la diffusione e la difesa della razza è stato il Commento allo Standard del Cane di Terranova richiesto e pubblicato nel settembre 2024 sul sito istituzionale dell’Enci in italiano e in inglese: si tratta di un lavoro di 86 pagine con una novantina di disegni e circa 50 foto che tocca tutti i punti del rapporto tra morfologia e funzione nonché la salute animale.
Il principale scopo è quello di migliorare la comprensione ed analisi delle caratteristiche tipiche del Terranova per favorire una approfondita base di discussione e dialogo per gli allevatori ed i Giudici della nostra razza.

Alla luce di quanto evidenziato appaiono chiaramente inopportune, ingiustificate e dannose per l’immagine del Club le affermazioni dell’allevatrice intervistata.
Non sarebbe meglio anziché criticare, lavorare per il bene della razza?.

La Presidente del Club Italiano del Terranova
Emma Bruno

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